Storia in breve

Storia

Gli ungheresi vivono in uno stato millenario nel Bacino dei Carpazi, nel centro dell’Europa. Tale regione è abitata dall’uomo sin dall’alba della civiltà e molto prima della nascita dello stato ungherese era già crocevia di popoli e culture.

Tra questi popoli hanno un posto di rilievo i romani che intorno all’inizio dell’era cristiana occuparono la parte della regione a occidente del Danubio costituendo la provincia romana della Pannonia.

Quando gli unni (da non confondere con gli ungheresi) costrinsero i romani a ritirarsi (433 d.C.), il Bacino dei Carpazi diventò il centro di un vastissimo impero dominato da Attila, il temutissimo “Flagello di Dio”, il quale stabilì in questa zona, vicino al fiume Tibisco, il suo quartier generale.

Le origini e le migrazioni nei secoli degli ungheresi sono incerte e tuttora dibattute. Per la grande maggioranza degli studiosi il popolo ungherese discende dal ceppo ugrofinnico dei popoli uralici, formatosi nella prima metà del I millennio a.C. nelle vicinanze dei Monti Urali (sul versante asiatico per una parte degli studiosi, su quello europeo per l’altra parte).

Gli ungheresi si spostarono nel corso dei secoli in conseguenza di cambiamenti politici, strategici e ambientali finché non raggiunsero il Bacino dei Carpazi. Secondo le ricostruzioni più accreditate il popolo ungherese iniziò intorno l’895 d.C., sotto la guida del principe Árpád, la Conquista della patria, ossia l’occupazione del Bacino dei Carpazi portata a termine in diversi anni.

Nella prima metà del X secolo gli ungheresi insediati nel Bacino dei Carpazi oltre a pascolare i loro bestiami e coltivare le loro terre compirono numerose razzie, anche nella parte settentrionale dell’Italia, che li resero molto temuti in Europa.

Le sconfitte militari che posero fine alle razzie e la presa di coscienza della necessità per la sopravvivenza del popolo dell’integrazione nell’ordinamento degli stati portarono alla creazione di uno stato e l’adozione del cristianesimo sui modelli europei. Quest’opera venne completata da Stefano (István), incoronato nell’anno 1000 re d’Ungheria con la corona ricevuta dal papa, il quale riuscì a creare un regno forte ed indipendente.

Sotto i successori di Stefano il regno attraversò delle fasi di consolidamento e fasi di espansione, e vennero introdotte le forme di organizzazione feudale già in uso in Occidente che riconoscevano ai nobili delle prerogative e limitavano il potere del re.

Nel 1241 il regno venne colpito gravemente dall’invasione dei mongoli che portò come conseguenza un anno di devastazione del paese e la morte di un terzo della popolazione.

Riprendendosi dalla devastazione il regno conobbe nuove fasi di sviluppo. In quest’epoca spicca in modo particolare la figura di Mattia Corvino (Mátyás), il re che nella seconda metà del XV secolo nei castelli di Buda e Visegrád mantenne una corte rinascimentale tra le più ricche d’Europa e una biblioteca tra quelle più fornite dell’epoca, pari a quella Vaticana.

Dopo la morte di Mattia Corvino il regno si indebolì e non resistette all’avanzamento dei turchi che nel 1526 annientarono l’esercito ungherese nella cruciale battaglia di Mohács. In seguito si verificò la divisione del paese in tre parti. La parte centrale dell’Ungheria, Buda inclusa, cadde sotto dominazione turca. Il regno venne limitato alla parte nord-occidentale e rimase sotto la dominazione degli Asburgo. Nella parte orientale nacque invece il Principato di Transilvania.

Grazie all’indebolirsi dell’Impero Ottomano e l’aiuto degli Asburgo alla fine del XVII secolo l’Ungheria venne liberata dai turchi e riunificata. Il paese però non ottenne l’indipendenza dall’Impero Austriaco. Così la Primavera dei popoli del 1848 portò allo scoppio di una rivoluzione anche a Budapest, ma la guerra d’indipendenza eroica che ne scaturì venne soffocata nel sangue.

Per superare i contrasti la nobiltà ungherese e la monarchia asburgica stipularono nel 1867 il Compromesso che sancì la nascita dell’Impero Austro-Ungarico, una duplice monarchia con due parlamenti e due capitali in condizioni di parità. Ne seguì un periodo di crescita economica, modernizzazione e riforme liberali, ma anche di tensioni tra le molte etnie che composero l’impero.

La sconfitta nella prima guerra mondiale portò alla dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico ed a tempi turbolenti in Ungheria che videro la proclamazione della repubblica, la presa di potere dei comunisti ed infine la restaurazione della monarchia. Nel 1920 le potenze vincitrici della guerra con il Trattato del Trianon imposero all’Ungheria già devastata un ridimensionamento territoriale così drastico che il paese perse più di due terzi dei suoi territori.

L’Ungheria desiderosa di recuperare i territori persi entrò nella seconda guerra mondiale a fianco della Germania e dell’Italia, ma subì solo gravi perdite e fini sotto l’invasione sovietica. In seguito con l’appoggio dell’Unione Sovietica venne instaurato un regime comunista repressivo.

Dopo la morte di Stalin (1953) iniziò un periodo di riforme ed allentamento del terrore, ma poi si tornò di nuovo alla repressione. L’insofferenza e la delusione sfociarono nella Rivoluzione ungherese del 1956. Dopo che il capo del governo rivoluzionario, il comunista riformatore Imre Nagy, annunciò l’uscita dell’Ungheria dal Patto di Varsavia (l’alleanza militare del blocco sovietico) l’esercito sovietico decise di intervenire e la rivoluzione venne soffocata nel sangue.

Il nuovo regime comunista guidato da János Kádár adottò inizialmente una linea dura di repressione per ristabilire l’ordine, l’autorità del partito ed i rapporti con Mosca (lo stesso Nagy verrá giustiziato nel 1958), ma poi passò ad una “dittatura morbida” aperta alle riforme e verso l’Occidente. Così l’Ungheria diventò il paese con le migliori condizioni di vita del blocco dell’est.

Alla fine degli anni ottanta fu sempre più chiara la rinuncia dell’Unione Sovietica di Gorbaciov a controllare e tenere insieme i paesi del blocco dell’est. In seguito in Ungheria si passò in modo pacifico e graduale ad un sistema democratico. Il 23 ottobre 1989, nel giorno dell’anniversario dello scoppio della rivolta del 1956, venne proclamata la repubblica e nella primavera successiva si tennero le prime elezioni libere. Successivamente alla transizione democratica il paese divenne membro della NATO (1999) e membro dell’Unione Europea (2004).

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